Che maestro serve al mio cane?

Basto io? Serve un maestro, un coatch o psichiatra?

Conosciamo meglio le figure professionali a cui affidarci per avere il meglio per il nostro cane

Perdonate il titolo un po’ forte, ma volevamo la vostra attenzione. Ebbene si, il cane, come le persone, può aver bisogno di uno “psichiatra” e non perché sia pazzo, ma perché a volte ha problemi così radicati in lui, così debilitanti e frustranti, che c’è bisogno di fare scendere in campo l’artiglieria pesante. Tuttavia, non è che tutti i cani debbano crescere pazzi e proprio per prevenire i problemi è bene conoscere le varie figure professionali che possono aiutarci.

Pensiamo al cane come se fosse un bambino: pur essendo di una specie diversa è un essere senziente che ragiona e che ha bisogno di figure di riferimento proprio come un bambino.

Ai bambini serve capire cosa è giusto e cosa è sbagliato e questo è compito dei genitori e della scuola. Analogamente, al cane serve imparare e i suoi maestri sono la sua famiglia, ma essa non sempre ha già tutte le competenze per fare un lavoro strutturato. Ecco perché esiste l’educatore cinofilo.

Già! L’educatore cinofilo non insegna AL CANE, ma soprattutto alle persone! Mica si può andare tutti i giorni dall’educatore come fanno i bambini! E comunque anche i bambini hanno i compiti a casa. La famiglia è sempre fondamentale. Vediamo un po’ più da vicino l’educatore cinofilo.

Educare deriva da “educere ovvero “trarre, condurre” e il significato letterale è “promuovere con l’insegnamento e la guida lo sviluppo delle capacità intellettuali e morali dell’individuo”. Per il cane non si può parlare di vera “moralità”, ma possiamo pensare alla sua mente come un qualcosa in continuo accrescimento, da plasmare e da posizionare sulla retta via.

Educare un cane significa fare in modo che lui capisca cosa è giusto e cosa è sbagliato e anche fare in modo che abbia le giuste competenze per far fronte alle situazioni nelle quali, volente o nolente, si troverà. Un cane educato, ad esempio, sa che è giusto non tirare il guinzaglio, sa stare tranquillo al momento del pranzo e sa che, se gli stanno sulle balle dei cani, può chiedere cosa fare alla sua guida bipede anziché lanciarsi in una zuffa senza quartiere.

Educare non significa programmare il cane in modo che sia un soldato telecomandato, ma avere un amico che sa cosa fare, senza necessità di ricevere ordini ogni tre secondi.  

Chi può essere educato? TUTTI! Imparare non è una peculiarità dei cuccioli, ma di tutte le creature senzienti! Certo, su un cane adulto o anziano bisogna fare i conti anche con l’abitudine, ma mica è impossibile.

Ci sono nonni che non hanno ancora capito cosa sia internet, ma anche anziani che si sono impostati da soli gli account social da cellulare. La regola è “mai dire mai”.

Però, è sicuro che il cucciolo sia un libro bianco, più aperto all’apprendimento e questo è un’arma a doppio taglio: se bene educato crescerà equilibrato e felice, ma se si fanno errori si può rovinare davvero l’animale. Il cucciolo è una spugna e impara il bene e il male alla stessa velocità.

Che sia giovane o nonnetto, la cosa più importante è impostare le corrette basi appena entra a far parte della famiglia. Le nostre regole dovranno essere da subito chiare ed è esattamente ciò che lui si aspetta da noi. È un animale da branco e si aspetta di trovare delle regole una volta entrato in un branco, ma queste regole devono essere alla sua portata e rispettare la sua natura. Non deludiamolo!

Poiché il cane è un animale con una comunicazione diversa dalla nostra e ragiona in maniera più semplice di noi, per capirlo abbiamo bisogno di una mano e quella mano ci è fornita dall’educatore cinofilo.

Educare è prendere un cane dotato ed equilibrato e aiutarlo a crescere e a integrarsi nella nostra famiglia e nel nostro mondo.

Una volta che il cane, socievole ed equilibrato sia diventato un cane ben educato, potremmo pensare ad addestrarlo, se lo vorremo.

Addestrare un cane è un processo diverso, che non mira a far capire al cane ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma a chiedergli di fidarsi ciecamente di noi, per soddisfare una nostra richiesta momentanea.

Addestrare significa “rendere destro”, ovvero rendere abile in qualcosa un individuo. Se parliamo di cani, l’addestramento è il procedimento tramite il quale si rende abile il cane ad eseguire particolari esercizi.

Una volta si utilizzavano metodi coercitivi, impostati sul costringere l’animale a fare qualcosa, punendo ogni errore, ma oggi sappiamo che è molto più efficace e rispettoso utilizzare il gioco e il premio, per insegnare in serenità. 

Chi ci può aiutare in questo è l’addestratore cinofilo, un professionista che generalmente si specializza in specifiche attività: c’è chi è forte nell’addestramento alla difesa personale o alla ricerca e salvataggio persone o ancora chi si specializza in sport come l’agility dog o la dog dance.

Ma perché addestrare il cane? Ci son almeno un milione di motivi! I cani per non vedenti, i cani poliziotto o quelli da salvataggio sono utili se non indispensabili alle persone, ma una famiglia può decidere di addestrare per migliorare il rapporto con l’animale.

Alcune volte avere il cane che esegue un comando senza chiedersi se sia giusto o no è molto comodo e può levarlo da molti pericoli. Basti pensare a quanto sia utile che esegua il comando “lascia” se prende in bocca un sasso con l’intenzione di ingoiarlo o ancora quando sia fondamentale che a nostro “fermo” lui inchiodi, evitando così di attraversare una strada molto trafficata.

Addestrarlo però è anche un modo per far qualcosa di estremamente divertente insieme e ci sono cani che hanno bisogno di essere stimolati in questo modo e che amano poter fare qualcosa con il loro bipede.

Addestrare è prendere un cane dotato, equilibrato e ben educato e insegnargli a svolgere alla perfezione una particolare attività.

E se il mio cane è un gran casino?

A volte il cane, per le più disparate ragioni, può avere dei problemi ed essere un problema esso stesso non perché è maleducato o non addestrato, ma perché pensa che sia giusto ciò che in realtà non lo è. Ci sono cani che hanno paura perché pensano sia giusto così o che mordono perché non sanno fare altro. Sono cani non equilibrati: hanno bisogno di un aiuto diverso. Sono loro i cani da “psichiatra” e per loro è bene contattare un Medico Veterinario Comportamentalista, ovvero una figura professionale che si occupa di casi in cui il comportamento è alterato in maniera non normale.

Il Comportamentalista dopo aver visitato l’animale metterà a punto un piano di lavoro per sistemare i problemi e la famiglia potrà seguirlo, supportata dal rieducatore cinofilo che è quella figura professionale che ha il compito di insegnare alla famiglia a seguire tutti i consigli del Comportamentalista.

In sintesi, che sia una questione di educazione, addestramento o riabilitazione, la cosa fondamentale da ricordare è che gli insegnanti del nostro cane siamo noi e nessuno può sostituirsi a noi! Le figure professionali di cui abbiamo parlato servono ad aiutarci ad essere i più bravi professori del mondo per il nostro migliore amico! Sta a noi scegliere la “spalla” giusta per lui.

E se volete sapere come fare, continuate a seguirci nella sezione “Articoli” perché parleremo anche di questo!

A cura di Alice Castorina Medico Veterinario e Ilenia Quagliato, rieducatrice cinofila.

Email: educatore@rescuebau.it

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